martedì 12 agosto 2014

Under pressure

Bene. Le notizie del giorno sono due. 

La prima è che, finalmente, sono disponibili le foto di maria elena boschi in bikini. Il che, direte voi, è irrilevante, perché mentre lei va al mare ci sono migliaia di italiani che campano con seicento euro, sono in cassa integrazione, vivono in venti dentro un allestimento dell'ikea eccetera eccetera. 
E invece si, è rilevante. Almeno per chi, come me, ha partecipato alle primarie del pd affrontando una coda che sembrava l'evacuazione di leningrado, sopportando le nostalgie anarcoidi di vecchie militanti del pci e, non ultimo, sborsando quei fatidici due euro che al netto delle tasse rappresentano circa un terzo del mio stipendio da assegnista di ricerca. Oggi, finalmente, possiamo vedere i frutti di quello scellerato investimento, e allora fatemi essere un minimo fiero del mio savoir-faire imprenditoriale.

La seconda notizia riguarda la scomparsa di robin williams che, per un mix di goliardia e di torpore adolescenziale, assocerò per sempre alla gigantesca vagina di patch adams.
Ora, non ho intenzione di sperticarmi negli elogi, anche perché una rassegna in continua evoluzione è disponibile su qualunque pagina facebook ma, complice il caldo e una certa carenza di voglia di lavorare, il mio cervello si è messo in moto e ha partorito (per restare in tema) un ragionamento che con un po' di fortuna e qualche mazzetta riuscirò a far pubblicare nel consuntivo 2014 di finmeccanica. Se qualcuno, nelle mie stesse precarie condizioni, fosse interessato, ecco qua.

Dunque, pensavo mentre facevo un compulsivo refresh della pagina facebook di leighton meester, uno (o una, poco importa) viene al mondo e, neanche il tempo di pisciare sulla camicia di boggi di suo padre, i suoi genitori iniziano a vantarsi con gli amici di quanto bravo/sveglio/precoce sia il proprio pargolo. Poi cresce, va a scuola, e gli dicono che deve essere il migliore della classe e prendere dei bei voti, altrimenti il mondo interromperà il proprio moto di rivoluzione e noi dovremo affidarci a liv tyler e bruce willis per evitare di fare la fine del sorcio. Poi va all'università, e gli spiegano che se non prenderà i voti migliori e non uscirà con centodieci e lode il mondo lo masticherà come una big babol e, dopo averne fatto un grosso pallone rosa, lo sputacchierà sul selciato. Nel frattempo, però, deve procurarsi un fisico da tamarro brianzolo e degli hobby costruttivi, altrimenti sarà un nerd sfigato e non troverà mai una topa (si è capito qual'è il fil-rouge di giornata?) con la quale spassarsela un po'. Quindi, se tutto va bene, va a lavorare e lo obbligano a sputare sangue per 26 ore al giorno, seguire corsi per migliorare la produttività, essere brillante e propositivo. Intanto ci sono gli elettrodomestici da comprare, le rate della macchina da pagare, le vacanze da prenotare, il tutto mentre il mutuo della casa si scopa i suoi sudati risparmi come rocco in "signore scandalose di provincia".

Dopodiché giustamente si scogliona, va in depressione, e noi gli diciamo pure che è malato e che deve prendere gli psicofarmaci.

Qualcuno, oltre a me, si sente un pochino a disagio?

Buone vacanze a tutti.